Doratura
La doratura galvanica nasce in Italia nel 1802; presso l’università di Pavia, Luigi Valentino Brugnatelli conduce il primo esperimento di doratura galvanica utilizzando la neonata pila galvanica, messa a punto da Alessandro Volta del quale Brugnatelli era amico e collaboratore.
La soluzione adoperata era a base di fulminato di oro, che impropriamente egli chiamava “ammoniuro di oro”.
Il lavoro di Brugnatelli, pubblicato negli “annali della chimica” dell’università di Pavia, rimase quasi sconosciuto a causa del rifiuto dello studioso di inviare copia del suo lavoro all’Accademia di Francia, per ritorsione del Brugnatelli contro Napoleone Bonaparte che aveva ironizzato pesantemente sui chimici italiani.
Si tratta di un procedimento galvanico, e come tale è adatto solo all’uso su metalli. Un elemento metallico viene immerso in un bagno galvanico e attraversato da correnti elettriche. Le correnti passando da un elettrodo in oro all’altro elettrodo (l’oggetto immerso) apportano particelle di materiale sull’oggetto da dorare.
Il risultato è uno strato molto uniforme e resistente, nonostante sia sottilissimo. Tuttavia, trattandosi di un procedimento industriale, non ha il valore delle altre tecniche sopra elencate.